Strappo in maggioranza: via Micheli e Sbraccia. Brucchi stempera, il Pd chiede le dimissioni

TERAMO – Era nell’aria da tempo lo strappo che si è consumato oggi in Consiglio comunale a Teramo dove i consiglieri di Fratelli d’Italia, Mimmo Sbraccia e Raimond Micheli, hanno preso definitivamente le distanze dalla maggioranza del sindaco Brucchi dichiarandosi ufficialmente fuori nel corso della seduta convocata per una serie di punti all’ordine del giorno, tra i quali la soppressione dei 4 passaggi a livello di Villa Pavone e la realizzazione di una rotinda interrata nei pressi di Cartecchio. Micheli e Sbraccia hanno motivato la rottura con il mancato coinvolgimento su questioni prioritarie per la città, come i poli scolastici e i progetti sulla viabilità. «Sono sempre state decisioni piovute dall’alto – hanno dichiarato i consiglieri – adesso basta». Il sindaco Brucchi ha smorzato l’impatto della decisione riconducendola nell’alveo di una riflessione interna. Brucchi, ha sottolineato che comunque il sostegno dei consiglieri non è mancato al momento dell’approvazione del progetto di Villa Pavone, dimostrandone i senso di responsabilità. Un voto che tuttavia non poteva mancare dal momento che l’opera, è stata finanziata per gran parte dall’ex assessore regionale Giandonato Morra, coordinatore di Fratelli d’Italia. Il Pd intanto, attraverso il capogruppo Gianguido D’Alberto e il segretario Maurizio Angelotti ha chiesto le dimissioni del primo cittadino.«La maggioranza del sindaco Brucchi vacilla ogni giorno di più. Ne prendiamo atto, insieme ai cittadini teramani, dopo che oggi in consiglio comunale i consiglieri di Fratelli D’Italia hanno concluso, in maniera secca, la loro collaborazione con il sindaco e la giunta. Diminuisce dunque la compagine a sostegno di un progetto politico ormai chiaramente fallimentare e che si avvicina al giusto epilogo. Riconoscendo nel gesto, comunque coraggioso di Sbraccia e Micheli, il generale malessere di gran parte dei consiglieri della maggioranza immaginiamo presto altre prese di posizione in tal senso da parte di coloro che non si riconoscono più nella gestione del primo cittadino. A questo punto il sindaco, che si avvicina sempre più alla temuta anatra zoppa, dovrebbe riflettere e fare un passo indietro nel bene della città di Teramo".